Roberto Bombarda - attività politica e istituzionale | ||||||||||||||||||||||||||||
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Trento, 24 marzo 2011 Protagonista delle cronache trentine di questi ultimi tempi, l’orso continua a far parlare di sé. Ma, questa volta in senso positivo e propositivo. Infatti, è stato presentato ieri al Consiglio della Provincia Autonoma di Trento un Disegno di legge recante alcune modifiche alla Legge provinciale 24/1991, dedicata alla protezione della fauna selvatica e all’esercizio della caccia. Un disegno di legge, che vuole cambiare il nome dell’attuale legge sulla caccia, mirando in primo luogo alla tutela dei grandi predatori delle Alpi. Una proposta del consigliere provinciale dei Verdi del Trentino Roberto Bombarda. «Questa proposta è stata depositata non a caso in un momento di grande dibattito sulla presenza dell’orso in Trentino - ha esordito Roberto Bombarda -. Però, l’obiettivo che ci si propone è di affrontare la questione in maniera organica, tenendo in considerazione tutti i grandi predatori, ovvero l’orso, la lince e il lupo». Il DDL Bombarda vuole confermare quanto già la Provincia sta facendo per la fauna selvatica del territorio trentino, ampliando il campo d’azione e puntando sulla prevenzione dei possibili danni causati dagli animali. E il costo di previsione per l’attuazione di tutti questi interventi si aggirerà attorno ai 250 mila euro annui. «Le paure dei trentini potranno essere superate se si riuscirà a spiegare qual è la reale entità del “pericolo”: per questo, la normativa punta tutto sull’investimento nell’informazione e nella prevenzione - ha spiegato il consigliere -. Tra gli interventi previsti nel testo di legge, c’è inoltre la previsione della copertura dell’80 per cento per i costi di prevenzione dei danni e del 100 per cento come indennizzo tempestivo per i danni arrecati dai predatori della montagna». Prevenzione, quindi. Anche se il dibattito attuale sembra concentrarsi solo sulla spinosa opzione “Orso sì? O orso no?”. «In oltre duecento anni di storia, non si è verificato nessun caso di attacco all’uomo da parte dell’orso in Trentino - ha continuato -. E il rapporto finale del progetto “Life Ursus” ha rilevato la presenza di una popolazione di orsi che oscilla tra i 27 e i 31 esemplari: degli animali che hanno tutto il diritto di avere la cittadinanza trentina e il cui trasferimento deve essere considerato come un’extrema ratio». Ma, il nuovo disegno di legge proposto dai Verdi non si occupa solo dell’orso e affronta la questione relativa ad altri abitanti dei boschi, come la lince e il lupo. Puntando anche sull’attribuzione al Trentino di nuovi poteri operativi in quest’ambito. |
ROBERTO
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